Non è comunque servita, la battaglia del M{3a528570f5e40ef1b0901b87dd3cc8a0d2322a7bb7b76f3237a2d845490b1fa4}S a riguardo: il Governo Draghi ha comunque definitivamente deciso di abolire l’esistenza del cashback di Stato. Diversi esponenti del movimento avevano intrapreso una vera e propria battaglia per evitare la scomparsa del bonus cashback, ma non è bastato: la Legge di Bilancio del 2022, infatti, non contiene nessuna iniziativa come il cashback, ma Draghi ha comunque voluto valutare alcune proposte che ritiene più valide e più utili.
Bonus cashback, cosa comportava
Il bonus cashback consisteva in un rimborso pari al 10{3a528570f5e40ef1b0901b87dd3cc8a0d2322a7bb7b76f3237a2d845490b1fa4} degli acquisti effettuati con mezzi di pagamento tracciabili. L’intero programma aveva l’obbiettivo di incentivare i cittadini nell’utilizzo di carte di pagamento (bancomat, carte di credito ecc.), strumenti tracciabili e utili al contrasto dell’evasione fiscale. Il motivo, a quanto pare, è più semplice di quanto si possa pensare: le risorse a disposizione per la Legge di Bilancio 2022 sono poche e il cashback è una misura costosa e, al tempo stesso, sacrificabile. L’intero programma, infatti, è costato oltre un miliardo di euro, per l’esattezza 1.123.
Le nuove ipotesi del Governo
Al posto del cashback di stato, dal governo sono in arrivo nuove misure per disincentivare l’utilizzo dei soldi contanti, ad esempio il bonus bancomat per gli esercenti ma anche ulteriori limitazioni imposte dalla legge con multe anche per i negozi che non accettano pagamenti con carta. Si parla anche di ulteriori riduzioni e sconti sulle commissioni interbancarie applicate alle micro transazioni, per favorire la spesa a zero contanti anche per i piccoli importi. Questa agevolazione però dovrà essere introdotta direttamente dagli istituti finanziari gestori dei POS e dunque può variare a seconda del tipo di contratto in essere tra l’esercente e la banca.
Quali alternative per i consumatori?
L’addio sembrerebbe essere definitivo, eppure ci sono buone notizie per chi è abituato a pagare con strumenti elettronici, messi comunque in campo da banche, app di pagamento e carte di credito, al quale possono aderire i possessori delle carte prepagate con iban con conto base o premium. In concomitanza col programma cashback di stato, inoltre, hanno debuttato varie proposte da società private: il primo vantaggio è che i rimborsi possono essere accumulati anche sugli acquisti online. Inoltre, nella maggioranza delle iniziative, i rimborsi vengono riconosciuti con tempistiche molto più veloci e i crediti maturati possono essere subito disponibili per essere trasferiti direttamente in conto corrente o per essere spesi per altri acquisti.